Proiezione del Docufilm "Su Isclavamentu"
Domenica 03 dicembre alle ore 17:30, presso la biblioteca di Sarroch, Sala Roberto Coroneo, si terrà la proiezione del docufilm "Su Isclavamentu - Un progetto di residenza artistica".
"Domenica 3 dicembre avrà luogo presso la biblioteca di Sarroch la proiezione del docufilm SU ISCLAVAMENTU un progetto di residenza curato da Joe Bastardi. Il regista ha cucito frammenti delle numerose riprese fatte durante i vari momenti della Residenza: i laboratori di costumistica e scenografia, le prove con comparse ed attori, le interviste al regista Marco Parodi e agli attori.
Si è cercato così di riassumere e sintetizzare il lavoro svolto nei quattro mesi presso il Comune di Sarroch, dove sono state coinvolte settanta maestranze e numerosi residenti del posto.
La "TRAGEDIA IN SU ISCLAVAMENTU DE SU SACROSANTU CORPUS DE NOSTRO SENNORE IESU CRISTU, scritto nel 1600 dal canonico Giovanni Delogu Ibba.
Una Sacra Rappresentazione che racchiude Teatro e Liturgia, Spettacolo e Rito, Società e Lingua, perché scritto in un sardo-logudorese ricco di ispanismi, latinismi e italianismi, capace di una incredibile potenza di immagini e di plasticità di metafore, assolutamente innovativo per l'epoca grazie all'impiego dei codici teatrali della gestualità e dell'illuminazione. Da rilevare come il suo autore abbia potuto per la prima volta in Sardegna collocare all'interno di una chiesa una Sacra Rappresentazione al di fuori dei periodi canonici del Natale e della Settimana Santa, accompagnandola addirittura con il canto delle prefiche, gli attitidus, tradizione fino ad allora stigmatizzata e proibita dalla autorità ecclesiastiche.
La tragedia prevede un prologo all’esterno della Chiesa, ripartito fra due attori vestiti a lutto, i quali - come nella tragedia greca - riassumono i fatti relativi alla Passione di Cristo, che si intuiscono agiti all’interno. Lo stesso fanno dei soldati che arrivano a mostrare il martello della crocifissione, così che al pubblico arriverà soltanto il grido di Gesù sulla croce. Seguono varie apparizioni di Angeli, Profeti e Patriarchi, concluse dall’ingresso di Maria che piange la morte del Figlio “intro”.
Il corpo centrale della rappresentazione è collocato all’interno della chiesa, con il vero e proprio ISCLAVAMENTU operato dai due personaggi di Giuseppe e Nicodemo che salgono sulle scale appoggiate alla croce. Nicodemo porge a Giuseppe prima il lenzuolo con cui caleranno Cristo dalla croce, poi la corona di spine e i tre chiodi. Gli strumenti della passione passeranno di mano in mano, fino ad essere consegnati a Maria.
La scena si conclude con la deposizione del corpo di Cristo nella tomba, ornata di teli bianchi, con i soldati intorno. I santi Padri verranno a visitare il sepolcro, solleveranno la lapide, la adoreranno, per poi ritirarsi in processione dietro la croce, simboleggiando così l’atto conclusivo della vita, passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo.
Interi frammenti del testo verranno recitati in italiano, in modo da agevolare la comprensione anche a quella parte di spettatori non abituati al sardo-logudorese.
La necessità di inserire due “voci recitanti” nasceva dalla consapevolezza che il linguaggio “logudorese” sarebbe risultato incomprensibile alla maggior parte degli spettatori, per la totale disabitudine a parlarlo nell’area del Campidano, in cui aveva luogo la Residenza. Era quindi necessario cercare di facilitare, almeno in parte, la comprensione del testo, collocando nei punti nodali alcuni brani tradotti in “italiano”, affidati a due attori in grado di affascinare la platea.
La nostra scelta è caduta su Pino Micol, di grande peso scenico derivato da un’esperienza di palcoscenico ultraquarantennale in importanti allestimenti curati da registi di chiara fama, e su Giulia Gambioli, ottima attrice della Basilicata e direttrice artistica de La Mandragola Teatro, che in anni passati era stata allieva di Marco Parodi, in uno stage biennale commissionatogli a Potenza dalla Provincia.
Ringraziamo il Comune di Sarroch per avere ospitato il progetto e per averci sostenuto. Un grazie particolare al Sindaco Salvatore Mattana, all'Assessore alla Cultura Manuela Spano e a tutti gli uffici per la loro disponibilità.
La Residenza Artistica è un progetto realizzato grazie ai Contributi della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero e del Comune di Sarroch"