Il racconto popolare sulla grotta di Mincudu - VIDEO
Nelle colline di Genniauri si trova un caratteristico anfratto roccioso teatro di uno dei racconti popolari più noti di Sarroch.
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Foto @Luca Tolu per @VisitSarroch |
LA LEGGENDA DI MINCUDU
Nelle colline di Genniauri, secondo un antico racconto popolare, esiste una grotta che in passato sarebbe stata abitata da un bizzarro personaggio, un ermafrodita che si divertiva a stuzzicare i ragazzi del paese.
Questo personaggio era chiamato “Mincuda” o "Mincudu" - termine nato dall’unione degli appellativi volgari che la lingua sarda utilizza per definire gli organi genitali maschili e femminili – e viveva in una piccola grotta tra i colli sarrocchesi che abbracciano l’abitato.
Si narra che la sera Mincudu scendesse a valle e frequentasse le vie del paese. In particolare si soffermava di fronte alle locande dove i ragazzi chiacchieravano dopo una dura giornata di lavoro distraendoli con un particolare indovinello che si ripeteva ogni volta.
La domanda provocatoria che Mincudu faceva era: “Po bosattrus seu mascu o femmina?”
A questa domanda i ragazzi rispondevano: “Itta bella femminedda chi teneusu!!!”
A questa risposta, Mincudu, tra le risate chiudeva il gioco affermando: “tontus, eisi sballiau tottus e immoi po punizioni doppeis pagai de buffai a mei puru”.
Sulla fine della storia sono varie e discordanti le versioni. Si narra che la grotta che ospitava Mincudu crollò improvvisamente. Alcuni raccontano che fu fatta crollare con lei/lui all’interno e che da allora la sua anima imprigionata continui ad urlare nel silenzio della notte.
Video ➡ Luca Tolu
Fonte della storia ➡ Francesco Pintor