La storia de "sa Cruxi 'e Mont'e Gravellus"
Il monumento naturale più rappresentativo di Sarroch è "sa Rocca 'e Matt'e Gravellus", l'inconfondibile formazione rocciosa sovrastante l'abitato che ospita una caratteristica Croce. La storia di quest'ultima, poco conosciuta e oggetto d'interesse dentro e fuori la comunità sarrocchese, sarà trattata per la prima volta in questo racconto.
Don Puddu celebra la messa in Piazza, anni 70. Sullo sfondo la precedente Croce in ferro battuto svetta sulla Rocca.
La grande roccia "de is gravellus" - i garofani selvatici (oggi piuttosto rari) che un tempo arricchivano in abbondanza il colle roccioso - caratterizza in modo così predominante il paese che probabilmente ne ha originato il nome ("Sarroch" dal sardo "Sa Rocca"?) oltre ad una delle più antiche e caratteristiche vie (la Via Trento, un tempo "Via Montegravellus"). Proprio per la sua importanza identitaria e per la sua presenza così dominante sull'abitato, fu scelta come locazione privilegiata di una delle croci che nel tempo hanno impreziosito strade, incroci e "logus 'e bidda" di Sarroch (sulle altre croci del paese è stato già scritto in questo articolo).
Ciò che non tutti sanno è che "is cruxis de sa rocca" furono diverse e di varie caratteristiche. Vediamole insieme.
LA PRIMA CROCE IN LEGNO
La storia della prima Croce ci arriva dai ricordi più profondi delle preziose memorie storiche di Sarroch. Si racconta che una piccola Croce di legno fu posta in questa rupe fin dai tempi più lontani. Difficile dire con esattezza quando, ma probabilmente tra il 1944 e il 1952, quando Sacerdote era il letterato Don Giovanni Serra.
Sia Nietta Salonis che Maria Piras, ricordano......